Il G7 a Taormina (Me)
Dopo tanti giri di parole, discussioni di tutti i tipi sull’opportunità o meno di portare questo evento a Taormina, finalmente è arrivato il (primo) giorno del G7. Finalmente : vuoi per chi aspettava i “potenti della terra”, vuoi per chi desidera liberarsi da uno stato di assedio della Perla del Mediterraneo e poter tornare finalmente alla vita normale, fatta di turisti, commercianti, albergatori, ristoranti e tutto quello che ne consegue.
Io? Io mi sono detto: “nel bene o nel male è un evento di una certa portata, storico, ci sono fotografi da tutto il mondo e io che faccio? Va documentato!”; e mi sono dato da fare.
Radiostreet Messina, grazie al Presidente Luciano Fiorino, al Direttore Matteo Soraci e alla Conduttrice Alessandra Mammoliti, mi ha dato l’opportunità di essere il loro inviato. Ho raccontato in diretta telefonica con Alessandra per il Brunch di Radiostreet quello che vedevo e poi, dopo mille peripezie, sono arrivato al momento in cui mi era concesso scattare delle foto: io erco al pool n. 3: Belvedere. I 7 leader Paolo Gentiloni, Donald Trump, Angela Merkel, Theresa May, Shinzo Abe, Justin Trudeau, Emmanuel Macron si sono affacciati da piazza IX Aprile per ammirare il suggestivo panorama sulla Baia di Taormina.
L’esperienza da un lato è stata esaltante: vedere tutti i grandi fotografi delle supermegaagenzie di stampa internazionale e poter parlare con loro, chiedere consigli, dargli del tu è stato bello. Invece, se dal punto di vista della sicurezza era tutto perfetto, se l’accoglienza per la stampa all’Hotel Hilton era di un certo livello, ci sono stati una serie di piccoli intoppi, come i badge stampa che non funzionavano all’ingresso di Taormina, i ritardi nelle partenze delle navette, il fatto che non potevamo muoverci e fotografare un secondo evento, il fatto che eravamo rinchiusi in un “recinto” dal quale non potevamo uscire (ma davanti a noi fotografi e agli operatori video continuavano a passare persone che ci “impallavano” la vista) e poi noi non sapevamo a che punto dell’evento precedente fossero arrivati ne cosa stava succedendo. Ma ce la siamo cavata.
Questo non vuole essere un articolo retorico nel quale si parla bene o male del G7, tutti lo abbiamo “un po” subito, ma vorrei che Taormina e tutta la Riviera Jonica fossero vissute di più e con lo stesso tipo di entusiasmo che hanno avuto gli organizzatori e che potesse ambire a diventare di nuovo il centro del mondo, ma con finalità del tutto diverse, magari culturali, perché ogni volta che passo sulla litoranea, anche se quest’anno sono 30 anni che vivo qui, resto stupito dalla bellezza dei paesaggi, che meriterebbero di più, anche senza, e qui faccio un azzardo, il bisogno di avere l’esercito schierato. Taormina e la Sicilia non possono essere solo forma, utilizzate come una vetrina poi dimenticate dallo Stato.
Concludo con una citazione di una mia amica, Concetta, l’ennesima siciliana che è dovuta andare via da qui per lavorare: “Poi mi imbatto in post dove criticano il sindaco di Messina. Io invece penso che lui, al contrario, protesta con la sua maglietta e fa bene. Fatti ci vogliono e non cerimonie in pompa magna! Quelle servono solo a dare profitto a pochi con la visibilità del luogo, il turismo si si va bene… e il resto? I problemi veri? La povera gente nata dalla parte sbagliata, costretta a scappare da atrocità di cui abbiamo solo una lontanissima idea?”
Ps2: Domani, se tutto va bene, sarò a fotografare la manifestazione contro il G7 a Giardini Naxos.