La mia ultima mostra fotografica: Act In Motion
Fotografare è più facile che scrivere.
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Non è una cosa necessariamente vera ma lo è per me. Fotografare significa osservare cosa ti succede intorno, avere la capacità di selezionare le scene e i soggetti interessanti, saper leggere la luce e impostare la macchina fotografica, tutto in una frazione di secondo, e fare click. Per questo, per me, è più semplice che sedersi alla scrivania, accendere il computer, avviare un software di videoscrittura e cominciare a scrivere. Hai davanti un foglio bianco e non succede niente, o, peggio ancora, mille distrazioni che vengono dal tuo computer.
Lo ammetto: questa prefazione mi è servita soltanto per cominciare a scrivere qualcosa. Era un po’ che volevo farlo, qui, sul mio sito, sapevo anche dove volevo andare a parare ma non come cominciare e a forza di rimuginarci su mi incartavo sempre di più. Ma adesso qualcosa è uscito.
Ti voglio raccontare della mia ultima mostra, si chiama “Act in motion” , ed è una ricerca sulla rappresentazione delle arti performative, quelle di movimento, teatro, danza e musica dal vivo.
Raccontare una scena “congelandola” è la prima cosa che viene in mente a chi si dedica alla fotografia: cercare di non ralizzare immagini mosse o micromosse ma piuttosto delle fotografie perfettamente ferme, che sono quasi sempre sinonimo di buona fotografia.
Però un giorno, durante uno spettacolo, mi si è accesa la lampadina: perchè non provo a fare foto volutamente ed estremamente mosse? Perchè non sfruttare tempi di esposizione lunghi per esaltare il movimento? Perchè non rappresentare un’azione artistica e non provare a raccontarla in maniera altrettando artistica, trasfigurando e reinventando quello che vedo?
Credo che porsi delle domande sia molto importante per chi fa attività creative, per poter permettersi di cambiare strada, modo di vedere le cose, mettersi in discussione: il dubbio ti permette di sperimentare qualsiasi cosa. Può anche succedere di fallire, ma se ci hai almeno provato non è un vero fallimento, non se riesci a trarne degli insegnamenti. Per esempio quando ero un pargolo ho provato a mangiare il salame insieme alla cioccolata, mi piacevano entrambi: cosa poteva esserci di meglio che mischiarli? E invece no! Meglio mangiarli separatamente e lasciare allo stomaco il compito di metterli insieme, non è un lavoro per la bocca: lezione imparata!
Mi rendo conto di aver fatto una lieve digressione, ma è anche grazie alla cioccolata col salame, o alla cipolla cruda presa a mozziconi appena raccolta che nasce Act in motion. Ad ogni spettacolo in cui mi capitava (e mi capita ancora) di lavorare, appena potevo permettermelo, con tanta dedizione e pazienza mi davo da fare con gli scatti movimentati, sovvertendo buona parte delle regole che si utilizzano per fare una buona fotografia, e infatti i primi risultati erano come il salame con la cioccolata: un disastro.
Dopo svariati tentativi ho iniziato a prendere padronanza del mezzo tecnico in queste nuove situazioni, a gestirla come volevo io. Azzardo un paragone: avete presente i piloti di rally che corrono sul ghiaccio? Devono reimparare a guidare per poter avere grandi risultati, di sicuro non possono guidare come farei io, va tutto stravolto! Per fortuna con la macchina fotografica non si rischia la vita e può provare chiunque, basta un po’ di pazienza.
Per realizzare questi scatti ho iniziato a usare la fotocamera sul cavalletto, l’ho abbandonato per potermi muovere liberamente,muovendola, ruotandola, zoomando per creare scie di tutti i tipi e infine ho ripreso il cavalletto per avere il soggetto in movimento e lo sfondo fermo. Cosi ho affinato delle tecniche per creare dei mossi diversi, assecondando o forzando la scena che mi si presenta davanti agli occhi.
Fotografare per me è molto divertente, è come un flusso che mi passa attraverso e che devo raccontare, a modo mio utilizzando varie tecniche e quando ti fai trasportare dal flusso diventa anche facile, come scrivere questo testo che per giorni non ha voluto saperne di uscire fuori.
Act In Motion è stata esposta a Messina presso Arb Service e adesso si trova al Bar Deluge di Mazzeo (frazione di Taormina). Se proprio non riesci ad andare a vederle “dal vivo” in fondo alla pagina puoi trovare una photogallery, comunque ti consiglio di andarci, perché le foto quando stampate rendono molto meglio di quelle visualizzate su un monitor.
Se vuoi puoi acquistare le fotografie di Act in Motion e fare arrivare le stampe direttamente a casa!!! Vuoi sapere come? è semplice: Scarica l’app ALBUM EPOCA per il tuo dispositivo mobile da Appstore o da GooglePlay , installala , inserisci il tuo nome e la password che ho creato per voi: carminefoto . Avrete accesso alla gallery e potrete scegliere se e quale foto stampare e il formato che vi è più comodo, con o senza cornice.
Infine voglio dedicare questa pagina a mia zia Franca e ringraziare le persone che mi sono state vicine e mi hanno dato idee per questa mostra, aiutato a scegliere le foto, a fare la grafica, dato sostegno morale: i miei genitori e mio fratello Luigi, Cristina, Davide (Arb) e Davide (Deluge), Debora, Francesco, Giulia, Ivana, Melinda, Valentina e sicuramente tanti e tanti altri persone che mi hanno sempre sostenuto e continuano. Grazie!